In parlamento sono in corso i lavori per l’approvazione di una legge contenente misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Questo disegno di legge, noto come DDL Zan, sta trovando forti ostacoli dalle destre in parlamento, compreso l’ostruzionismo che è durato fino a poco tempo fa.
In alcuni consigli comunali (ad esempio Bologna e Modena) sono state approvate delle mozioni o delle risoluzioni per dare una spinta al passaggio del DDL Zan e riteniamo sia oltremodo importante che esso venga approvato.
La risoluzione di sostegno, un atto formale e di supporto, è stata presentata anche a San Giovanni in Persiceto ma, come prevedibile, è stata respinta compattamente dalla maggioranza di destra.
Quest’ultima, per respingere la mozione, ha arrecato le argomentazioni che sentiamo ovunque da chi non vuole che il DDL Zan venga approvato.
Questo Disegno di Legge si propone di estendere la Legge Reale-Mancino ai motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità, di istituire una giornata per le vittime di omotransfobia e di fare formazione e informazione nelle scuole per prevenire queste discriminazioni, oltre a inserire questi episodi all’interno degli osservatori riservati ai crimini discriminatori. Inoltre un articolo specifico è dedicato alla libertà di espressione.
Tutte le motivazioni degli oppositori, riprese dalla maggioranza di Persiceto, le vediamo fuori contesto rispetto al testo di legge: non è liberticida, a meno che libertà non significhi insultare e discriminare; non si parla di maternità surrogata e nemmeno di tutte le altre questioni discusse. L’omotransfobia (come il razzismo e tutte le altre forme di discriminazione) deve essere combattuta culturalmente, e il luogo di formazione deputato è appunto la scuola.
Siamo nel 2021 e questa è una legge che, se dovesse essere approvata, arriverà con decenni di ritardo. Non appoggiarla, come è successo in consiglio comunale, ci sembra fuori dal tempo, oltre che lontano da quei valori che hanno reso il nostro territorio tra i più progrediti per diritti, inclusione e pluralità.