Cultura e Istruzione

Cultura e Istruzione

La cultura resta un motore, troppe volte invisibile, per la creazione e la crescita di una comunità (sia a livello sociale che economico) e per questo prospettiamo due linee d’azione da innescare e portare avanti:

Cultura della sostenibilità

Promozione di incontri e laboratori finalizzati alla diffusione dei principi dell’Agenda ONU 2030; coinvolgimento delle scuole e dei vari poli culturali (biblioteche, teatri, centri aggregativi) che possano affrontare i temi della sostenibilità seguendo approcci differenti ma ugualmente efficaci; stretto contatto col territorio ai fini di una maggiore partecipazione attiva in un’ottica di cittadinanza globale.

Cultura come strumento di emancipazione e innovazione sociale

Promozione di progetti e iniziative di stampo interculturale, volte a favorire lo scambio e il confronto ai fini di una società più aperta e inclusiva; creazione di nuovi centri culturali attraverso operazioni di rigenerazione urbana (riqualificazione e risemantizzazione di spazi già esistenti) in cui sviluppare pratiche culturali trasformative e fortemente collaborative tramite il coinvolgimento diretto della comunità (giovani in special modo, rete delle associazioni) attivando processi di coesione e inclusione sociale.

Questo approccio deve sempre essere adottato quando si sceglie di affidare a terzi la gestione di spazi, luoghi ed eventi pubblici (ad esempio la Chiesa di Sant’Apollinare, il chiosco nel centro sportivo, eventi estivi all’aperto…).

Nell’ambito delle azioni di rigenerazione urbana pensiamo che si possano recuperare spazi vuoti o dismessi al fine di trasformarli in community hub, luoghi al chiuso attrezzati con rete Wi-fi, aria condizionata, angolo bar ecc. dove poter lavorare o studiare.

Secondo noi la modalità “smart working” ma anche le attività didattiche a distanza sono destinate a perdurare anche dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria, ed è giusto provvedere a una maggiore offerta di spazi per giovani, studenti e lavoratori.

Inoltre vogliamo dedicare la giusta attenzione a una delle maggiori istituzioni culturali del nostro territorio: la Biblioteca Comunale Giulio Cesare Croce. Essa vanta un ricchissimo patrimonio librario, comprendente svariate raccolte di pregio come il corpus documentario del Giornale d’Italia (fondato dal persicetano Alberto Bergamini) e il fondo dedicato allo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni.

Abbiamo tra l’altro un ragguardevole Archivio storico comunale. Quest’ultimo, oltre ad essere un’importante fonte documentaria per le ricerche di esperti e studiosi, può essere riscoperto come straordinario strumento di studio e divulgazione per le scuole e per l’intera cittadinanza persicetana; difatti l’archivio storico offre in nuce la possibilità di sviluppare efficaci progetti formativi in collaborazione con le istituzioni scolastiche, come già si è visto in passato.

Pensiamo che sia indispensabile concentrarsi sui bandi europei anche con lo scopo di reperire fondi per finanziare la risistemazione, la digitalizzazione e la valorizzazione di tutte le raccolte, gli archivi e, in generale, dello sterminato patrimonio bibliografico che giace impolverato e mal conservato, e di cui spesso si ignora l’esistenza.

A tal proposito sarebbe opportuno creare un sito web e attivare le pagine social della Biblioteca in modo da permetterle di far scoprire la ricchezza che nasconde all’interno, oltre all’agevolare la promozione delle varie iniziative culturali organizzate dal personale bibliotecario.

Bisognerebbe anche ristrutturare l’edificio, installare un impianto di condizionamento e pensare a un nuovo utilizzo degli spazi, ma quest’ultima operazione è subordinata al processo di riordino degli archivi (per il quale è necessario un sostanzioso contributo economico) e quindi torniamo al discorso precedente. Peraltro sarebbe vantaggioso predisporre un “box” per la restituzione dei libri h24, come già avviene in altre biblioteche.

Per quanto riguarda specificamente la Sezione Ragazzi della Biblioteca, constatiamo che i due pc ivi presenti non sono connessi a internet. Occorre attivarvi la connessione (con tutte le protezioni, le restrizioni e i blocchi necessari a garantire una navigazione sicura) per renderli pienamente utilizzabili da bambini e ragazzi che abitualmente svolgono ricerche online e utilizzano il registro elettronico.

Ciò è altresì fondamentale per contrastare il “divario digitale”, dal momento che non tutti hanno la possibilità di accedere alla tecnologia e quindi alla rete. Per giunta si potrebbe allestire un’area “no smoking” riservata alla lettura all’aperto in cui organizzare attività e incontri con i bimbi nel periodo primaverile – estivo.