Centro storico, commercio, agricoltura, economia del territorio
Un punto dolente del nostro contesto urbano è la precaria condizione del centro storico in termini di vitalità economica e sociale.
L’attrattività dei centri storici è legata al decoro urbano, all’accessibilità con mobilità dolce e senza barriere architettoniche, alla qualità dei servizi offerti.
La rivitalizzazione del commercio di vicinato è fondamentale per creare un rapporto attivo e consapevole tra abitanti e spazio urbano, gli deve quindi essere riconosciuta una valenza civile e culturale di presidio di comunità oltre che commerciale.
A tal proposito è necessario dotarsi di un programma condiviso con le parti sociali per affrontare le difficoltà economiche che stanno attraversando gli esercizi commerciali rispetto ai costi di gestione (affitti, utenze, stipendi per i dipendenti, tasse….) da una parte, ma anche per costituire una rete commerciale alternativa e competitiva rispetto all’acquisto on line ed alle grandi catene commerciali, che possa offrire ai consumatori valore aggiunto con servizi personalizzati, convivialità, qualità, consegne a domicilio e vendite on-line a km0.
Nell’ambito di un programma di promozione del commercio di vicinato si deve considerare che il commerciante è innanzitutto un professionista nel proprio settore e, proprio partendo dalla valorizzazione dei suoi saperi, si può costruire un programma di educazione e orientamento dei consumi rivolto al pubblico, così come avviene da tempo nel per l’alimentazione, che lo veda protagonista; obiettivo del programma è estendere il concetto di qualità oltre all’aspetto estetico di un capo di vestiario, di un accessorio di abbigliamento, per la casa o per la cura della persona, che entri nel merito delle tecniche di produzione, della formazione del prezzo, degli aspetti etici e di sostenibilità di ciò che si acquista.
Analogamente serve un progetto di rilancio del “mercato contadino” per la valorizzazione dei nostri prodotti agricoli a Km. 0. Oltre a ciò, per quanto riguarda l’agricoltura, la Multifunzionalità si offre come importante leva per lo sviluppo di nuova occupazione di qualità, azione che rientra tra le competenze dei Comuni.
Con questa visione si riconosce all’imprenditore agricolo non solo il ruolo primario di produttore di beni alimentari ma anche quello complementare di fornitore di servizi per la collettività e di custode della salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente.
Fra i servizi più noti troviamo l’agriturismo, le fattorie didattiche e la vendita diretta, i quali ben si integrano nei progetti di promozione turistica e fruizione del territorio. D’altro canto sono molto interessanti anche le opportunità in campo sociale: gli agriasili, i centri diurni o permanenti per l’accoglienza degli anziani, l’inserimento lavorativo di persone fragili e svantaggiate, servizi che ben si prestano a sinergie fra pubblico e privato.
Economia del territorio
Per agire di concerto con le politiche sovraordinate andrebbe costituita un’Alleanza territoriale per le attività produttive.
L’Alleanza è espressione di tutti gli attori dello sviluppo economico (imprese, lavoro, scuola, formazione, istituzioni), elabora il proprio Patto per il lavoro e per il clima, cogliendo le peculiarità locali, condividendo priorità, sinergie e progetti, e trova il proprio punto di sintesi ed il supporto tecnico nell’Unione Terre d’acqua.