Lavoro dignitoso e di qualità
Ci preoccupa la crescente disoccupazione e la diffusa instabilità del lavoro, più frequente fra le donne e i giovani, accompagnata da contratti precari e bassi redditi.
Le proposte di sviluppo e transizione ecologica che abbiamo presentato, se realizzate, avranno il pregio di generare nuovo lavoro e nuove imprese in settori fortemente innovativi e creativi, particolarmente adatti ad un’occupazione giovanile all’avanguardia nelle conoscenze e capacità.
Inoltre ci si deve attrezzare per saper cogliere tutte le opportunità offerte da finanziamenti pubblici (europei compresi) con risvolti occupazionali positivi, ad esempio per investimenti che creino occupazione locale o ristrutturazioni aziendali che producano nuovo lavoro di qualità.
Tutto ciò è favorevole alla nascita di Cooperative di comunità (ideali per servizi culturali, ambientali, alla persona, all’infanzia ed in campo energetico) che vengono incentivate con il coinvolgimento dei cittadini in percorsi partecipativi.
Per perseguire il miglioramento delle condizioni di lavoro delle persone impegnate in servizi che il Comune e le società pubbliche partecipate esternalizzano, bisogna garantire l’applicazione del Protocollo appalti metropolitano che prevede, oltre alla Clausola sociale, legalità, lavoro regolare, imprese solide, giustizia sociale, qualità dei servizi alle persone, accessibilità e inclusione, tutela ambientale, valorizzazione della filiera corta, criteri di qualità rispetto ai contratti, alle tutele, alla professionalizzazione del personale.
Il Comune, inoltre, deve farsi parte attiva per incentivare la contrattazione aziendale, in particolare in presenza di crisi, quando è a rischio la tenuta dell’occupazione e dell’impresa.
L’amministrazione dovrebbe investire nella cultura imprenditoriale, promuovere la nascita di nuove imprese con agevolazioni fiscali e sostenere quelle in difficoltà e non bancabili con prestiti d’emergenza.
C’è da dire che il modo di fare impresa oggi è cambiato e ha anche assunto nuove forme. Tra queste vi è il Coworking (lett. lavoro condiviso), un nuovo stile lavorativo che comporta la condivisione di un ambiente di lavoro e di risorse tra professionisti che, pur svolgendo lavori diversi, adottano un approccio collaborativo.
Nell’era digitale dello smart working e delle start-up (ma anche della mobilità) pensiamo che il recupero di locali vuoti e dismessi serva anche a incentivare questo tipo di attività, oltre a costituire uno spazio dinamico d’incontro, fertile per l’interattività di Persiceto. Si avrebbero così spazi di lavoro adeguati e a costi accessibili, soprattutto per i liberi professionisti e le imprese che si trovano agli inizi, offrendo al contempo l’opportunità di creare sinergia tra le varie professioni, fattore chiave per la crescita del paese.
Le risposte alle difficoltà economiche dei lavoratori e delle loro famiglie (prodotte da emergenze quali l’attuale pandemia) devono trovare un “ristoro rapido” non solo per rispondere ai disagi più evidenti, ma anche riguardo ad aspetti che contribuiscono al tenore di vita, sull’esempio di quanto realizzato a Calderara nell’ambito del “Patto di comunità”.
Il Patto vuole arginare le difficoltà economiche indotte dal Covid19 sostenendo contemporaneamente il tessuto sociale e quello produttivo e, a tal scopo, prevede l’elargizione di una Family Card (determinata in base all’ISEE) agli aventi diritto, spendibile nelle attività commerciali del Comune.