Salute

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La pandemia in atto ha reso più evidenti le fragilità sociali e le contraddizioni dei sistemi socio sanitari, confermando il valore indiscutibile di una sanità e di servizi sociali pubblici eccellenti per tutti, allargando la gratuità per le fasce più deboli.

È importante che queste prestazioni vengano offerte nel territorio di appartenenza, permettendo ai medici e al personale socio sanitario e dei servizi sociali di interagire con il mondo del volontariato locale.

Pertanto si deve lavorare per sviluppare dei presidi di prossimità territoriale (Case della Salute, domiciliarità, telemedicina e teleassistenza) qualificando, valorizzando e implementando ciò che già esiste, interagendo anche con il welfare aziendale delle imprese locali.

Si deve ripristinare un rapporto stretto e diretto con l’Asl per riprendere il controllo di ciò che avviene nel nostro distretto socio sanitario, sia per quanto riguarda il territorio che l’ospedale.

Quest’ultimo risulta depotenziato, dequalificato e sottoutilizzato: assistiamo ad un’attività chirurgica sempre più ridotta, che si limita quasi esclusivamente ad interventi in day hospital; 4 sale operatorie non lavorano a pieno ritmo e si limitano a farlo solo alla mattina, come succede anche ai tanti ambulatori specialistici; il reparto di medicina generale è senza una precisa connotazione e le attrezzature per la diagnostica sono spesso obsolete.

È necessario concordare con l’Asl un piano di rilancio e di investimenti (più medici, nuovi macchinari…) per un pieno utilizzo del nostro ospedale, affinché le persone possano trovare l’assistenza qualificata di cui necessitano vicino casa, senza doversi spostare per qualsiasi prestazione, anche le più generalizzate.

Rispetto all’assistenza territoriale bisogna intervenire sia a San Matteo della Decima che alle Budrie: a Decima è opportuno progettare una vera Casa della Salute fuori dal Centro civico (ad esempio recuperando l’ex scuola elementare) che funga da sede della medicina di gruppo per prestazioni di base ma anche per l’erogazione di attività specialistiche fra quelle più richieste (ortopedia, cardiologia, patologie croniche…) che andrebbero a beneficio non solo dei residenti ma di tutto il distretto.

Alle Budrie si devono creare le condizioni per la presenza stabile di un presidio sanitario di base.

Ci poniamo come obiettivo un potenziamento della lotta contro le zanzare attraverso sia i metodi tradizionali che con la lotta biologica integrata. La riteniamo un’iniziativa importante sia dal punto di vista sanitario, al fine di evitare la trasmissione di malattie (ad esempio la west nile), sia per la fruibilità degli spazi aperti, così da renderli più confortevoli durante il periodo primaverile ed estivo.