Ovvero inezie per la transizione ecologica
Si è diffusa la notizia della messa in vendita, tramite pubblico avviso del Comune, di un bellissimo lotto di terreno edificabile in via Fermi.
Poco più di 1.000 mq in una posizione decisamente strategica: non troppo lontano dal centro e molto vicino a tanti servizi pubblici, scuole in primis (Mameli, FOMAL, Garagnani).
A molti cittadini e alle forze politiche di minoranza è sorto un dubbio: “Abbiamo proprio bisogno di vendere un fazzoletto di verde incuneato sì tra due fabbricati ma anche tra una viabilità pedonale e via Fermi?”
Certo, per la pubblica amministrazione avere un incasso di 200/250 mila euro potrebbe rappresentare un dato economico positivo. Ma, andando a ben vedere il bilancio comunale, emerge un discutibile avanzo positivo di 3 milioni di euro!
Sembra banale, ma è naturale accostare questa situazione ai fallimenti, alla perdita del lavoro e al malessere sociale scaturiti dall’anno orribile del Covid.
Invece di costruire un altro mezzo condominio si potrebbe realizzare un piccolo giardino pubblico di vicinato, che funga da snodo per rafforzare la rete di collegamento pedonale tra le grandi zone verdi (centro sportivo) ed altre medio piccole (orti e giardinetti). Inoltre questo tipo di intervento sarebbe mirato ad una gestione partecipata di vicinato.
Si parla tanto di transizione ecologica ma le decisioni prese dall’attuale amministrazione del nostro Comune vanno in tutt’altra direzione.